L’82,3% degli italiani è soddisfatto del proprio lavoro allo stato attuale ma incerto e preoccupato rispetto al futuro. Dal punto di vista salariale, il 72% è convinto di dare all’azienda più di quanto riceva e non si vedono prospettive di crescita nel 55% dei casi. L’84% delle imprese considera il lavoro agile una priorità, ma il 40% pensa sia poco compatibile con le esigenze dell’azienda.

Sono alcuni dei risultati emersi dall'Osservatorio Managerial Learning ASFOR - ISVI “Quale valore per il lavoro oggi. Aspettative, inquietudini ed engagement” e pubblicati nel secondo dei Quaderni di Management ASFOR.

La ricerca, a cura del presidente di ASFOR, Marco Vergeat, e del presidente di ISVI, Ali Reza Arabnia, è stata realizzata con il supporto delle Alte Scuole dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e di CFMT, EDISON e Fondazione Poliambulanza e presentata in anteprima in occasione del XIII Leadership Learning Lab Asfor dello scorso novembre. Ne emerge un quadro ampio e approfondito dei vissuti e delle aspettative delle persone nei confronti del lavoro, che sfata miti consolidati su alcuni dei più evidenti ma controversi fenomeni che attraversano il mondo in cui viviamo, come le grandi dimissioni, il quite quitting, le dinamiche dello smart working. Mostrando come un nuovo senso del lavoro, che si profila all'orizzonte a dispetto di criticità e contraddizioni, sia necessario per ricostruire il legame tra persone e imprese, tra vita privata e impegno sociale, tra individuale e collettivo.

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